Assenzio: la super-erba che combatte i parassiti

Pubblicato: Marzo 14, 2024
Dr. Wolfgang Bachmann
Dr. Wolfgang Bachmann

Medico di base

Che cosa avevano in comune Edgar Degas, Vincent van Gogh e Pablo Picasso, oltre alle loro incredibili capacità artistiche? Tutti e tre avevano una passione per l’assenzio, un’acquavite botanica a base di assenzio (Artemisia absinthium), pianta da cui prende il nome, anice e finocchio.

Forse hai sentito parlare dell’assenzio in quanto è presente in questa famosa bevanda, ma sapevi che può anche aiutare a risolvere numerosi e gravi problemi di salute?

L’assenzio viene utilizzato per eliminare i vermi intestinali, in particolare i vermi tondi e le tenie. Per questo motivo, esso viene spesso consigliato come parte integrante del trattamento contro i parassiti.

Quanto è efficace l’assenzio? Tale erba rappresenta la base del principale ingrediente dell’artemisinina, il farmaco erboristico considerato il più potente antimalarico disponibile sul mercato.

Ma non è tutto. Studi scientifici dimostrano anche che questa pianta può addirittura uccidere le cellule cancerogene. L’infuso di assenzio può essere utilizzato inoltre per trattare anoressia, insonnia, anemia, perdita di appetito, flatulenza, mal di stomaco, itterizia e indigestione.

Quanto appena detto suona interessante, ma questa erba può davvero combattere i parassiti e il cancro? Gli studi dicono di sì ed i suoi effetti benefici vengono via via confermati.

Naturalmente, ci sono buone ragioni per fare attenzione ai prodotti a base di assenzio (come il liquore Wermut), ma una volta che avrai imparato a conoscere il tujone, capirai perché non tutti i prodotti derivati da tale erba presentano le stesse caratteristiche.

 


Si dice che il pittore maniaco-depressivo van Gogh fosse dipendente dall’assenzio e che il consumo costante facesse assumere a molti dei suoi dipinti una tonalità verde o giallastra (a causa dell’effetto allucinatorio del tujone). Pare, inoltre, che l’assenzio aggravasse la sua epilessia.


Contenuti

Che cos’è l’assenzio?

Che cos’è l’assenzio? L’Artemisia absinthium è una pianta profumata e perenne della famiglia delle Asteraceae o Compositae. Essa ha un odore aromatico e un sapore piccante e amarognolo.

Si dice che molte specie della famiglia dell’Artemisia abbiano proprietà medicinali. 

La pianta dell’assenzio è originaria dell’Europa e di alcune zone dell’Africa e dell’Asia.  L’Artemisia absinthium è una pianta arbustiva che può raggiungere i due metri di altezza. Ha fusti grigio-verdi o bianchi, finemente pelosi e foglie setose giallo-verdi. Queste ultime presentano ghiandole contenenti particelle resinose in cui è immagazzinato un insetticida naturale. Oggigiorno cresce spontaneamente anche negli Stati Uniti, soprattutto lungo strade e sentieri.

L’assenzio dolce (Artemisia annua), noto anche come salvia dolce o assenzio annuo, è una specie comune di assenzio originaria dell’Asia temperata, in seguito naturalizzata anche in alcune parti del Nord America.

La pianta dell’assenzio può essere utilizzata fresca o essiccata. Tutte le sue parti in superficie (steli, foglie e fiori) sono utilizzate in campo medico e il tè all’assenzio viene spesso bevuto per combattere una serie di disturbi.

L’olio essenziale viene estratto dalle foglie e dalle punte dei fiori mediante distillazione in corrente di vapore. L’analisi dell’olio essenziale di Artemisia absinthium ha rilevato il contenuto di almeno 28 componenti, i quali costituiscono il 93,3% dell’olio. I componenti principali sono il β-pinene (23,8%) e il β-tujone (18,6%).

Il tujone è la sostanza chimica potenzialmente tossica contenuta nell’assenzio. La distillazione dell’erba in alcol aumenta la concentrazione di tujone, il che rende l’assenzio una bevanda così controversa.

I composti biologicamente attivi dell’assenzio comprendono:

  • acetileni
  • acido ascorbico (vitamina C)
  • azulene
  • carotenoidi
  • flavonoidi
  • lignine
  • acidi fenolici
  • tannini
  • tujone e isotujone
  • lattoni sesquiterpenici

 

I benefici dell’assenzio


Sia che si tratti di infuso, estratto, tintura o unguento, i benefici di questa pianta medicinale sono molteplici.

1. Assenzio contro la malaria

La malaria è una grave malattia causata da un parassita che viene trasmesso dalla puntura di una zanzara infetta e colpisce i globuli rossi dell’uomo. L’artemisinina è un estratto isolato dalla pianta Artemisia annua, nota anche come assenzio.

Essa è un farmaco a base di erbe e rappresenta uno degli antimalarici più potenti presenti sul mercato. È nota per ridurre rapidamente il numero di parassiti nel sangue dei pazienti affetti da malaria. L’OMS raccomanda i preparati combinati a base di artemisina come trattamento principale per combattere la malaria semplice causata da P. falciparum.

Gli studi hanno dimostrato che l’artemisinina è efficace contro il parassita della malaria perché reagisce con l’elevato contenuto di ferro del parassita, formando dei radicali liberi. Questi radicali distruggono le pareti cellulari dell’agente patogeno della malaria.

 

2. Assenzio contro le cellule tumorali

Diversi studi hanno dimostrato che l’artemisinina può combattere le cellule del cancro al seno contenenti ferro in modo simile ai parassiti della malaria, rendendola un potenziale trattamento oncologico naturale per le donne affette da tale patologia.

Anche le cellule tumorali possono essere ricche di ferro, poiché normalmente lo assorbono per facilitare la loro stessa scissione. In uno studio del 2012, i ricercatori hanno esaminato campioni di cellule di cancro al seno e di cellule mammarie normali, precedentemente trattate per massimizzare il loro contenuto di ferro. Le cellule sono state poi sottoposte a un trattamento con una forma idrosolubile di artemisinina, un estratto di assenzio.

Il risultato è stato impressionante. Le cellule normali non hanno subito alcun cambiamento, ma nel giro di 16 ore quasi tutte le cellule tumorali sono morte, mentre solo poche cellule sane sono state uccise. Il bioingegnere Henry Lai ipotizza che una cellula di cancro al seno abbia da cinque a 15 recettori in più rispetto a una cellula normale e che quindi possa assorbire più facilmente il ferro, oltre a essere maggiormente suscettibile al meccanismo d’azione dell’artemisinina. 

Secondo i ricercatori, ciò rende l’assenzio un potenziale farmaco anticancro, nonché una pianta promettente per la terapia contro il tumore. È stato infatti riscontrato che i farmaci a base di artemisinina innescano la morte delle cellule cancerogene e hanno un effetto inibitorio sulla diffusione delle linee cellulari tumorali.

 

3. Assenzio per eliminare i parassiti

L’assenzio è utilizzato per eliminare i vermi intestinali, compresi i vermi solitari, i vermi tondi e le tenie. I vermi solitari costituiscono l’infezione da vermi più comune in Europa e le loro uova vengono trasmesse direttamente da persona a persona. I vermi tondi o nematodi sono parassiti che infestano anche l’intestino umano, mentre le tenie sono vermi lunghi e piatti che infestano l’intestino di animali ed esseri umani.

Uno studio su animali pubblicato nel 2018 sul Journal of Helminthology dimostra che l’assenzio provoca paralisi, morte e cambiamenti ultrastrutturali nei vermi.

Uno studio condotto in Svezia evidenzia che una combinazione di assenzio, artemisia, cicoria e tanaceto per la sverminazione del bestiame sembra avere proprietà antiparassitarie.

Scopri il Pacchetto Antiparassitario!

 

4. Assenzio come ausilio contro il morbo di Crohn

In Germania, uno studio in doppio cieco ha esaminato l’efficacia di una miscela di erbe con assenzio, dosaggio di 500 milligrammi tre volte al giorno, rispetto al placebo per un periodo di 10 settimane in 40 pazienti affetti da malattia di Crohn, i quali già ricevevano una dose giornaliera costante di steroidi.

Questa dose iniziale stabile di steroidi è stata mantenuta fino alla seconda settimana, quando è stato introdotto un programma di tapering definito in modo che tutti i pazienti fossero privi di steroidi all’inizio della decima settimana.

I ricercatori hanno scoperto che i sintomi della malattia di Crohn sono migliorati costantemente nei 18 pazienti (90%) che hanno ricevuto l’assenzio, nonostante la riduzione degli steroidi. Trascorse otto settimane di trattamento con assenzio, 13 pazienti (65%) di questo gruppo hanno ottenuto una remissione quasi completa dei sintomi, mentre ciò non si è verificato nel gruppo placebo. Tale miglioramento è durato fino alla fine del periodo di osservazione di 20 settimane (12 settimane dopo) senza la necessità di ricorrere alla somministrazione di steroidi.

I risultati sono stati davvero impressionanti e suggeriscono che l’assenzio può ridurre o addirittura eliminare la necessità di assumere steroidi nei pazienti con malattia di Crohn. Inoltre, i risultati suggeriscono che esso influisce positivamente sull’umore e sulla qualità della vita, cosa che non avviene con altri farmaci standard per la malattia di Crohn.

Risultati simili sono stati ottenuti anche in altri studi. Una ricerca condotta nel 2010 ha rilevato che l’assenzio può accelerare la guarigione dei pazienti affetti dal morbo di Crohn:

 

5. L’assenzio e le sue proprietà antimicrobiche e antimicotiche

Studi in vitro hanno dimostrato che gli oli essenziali di assenzio possiedono proprietà antimicrobiche. Una ricerca pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry suggerisce che l’olio di assenzio ha un’attività antimicrobica ad ampio spettro contro vari ceppi di batteri, tra cui E. coli e Salmonella.

È stato dimostrato come esso non solo uccida i batteri, ma anche i funghi. La ricerca ha provato che l’olio essenziale distillato dalle parti superiori dell’Artemisia absinthium inibisce la crescita di un’ampia gamma di funghi testati (11 per l’esattezza). Tale olio ha inoltre dimostrato di possedere proprietà antiossidanti.

Eine weitere Studie, die in Planta Medica veröffentlicht wurde, kommt zu dem Schluss, dass das Öl von A. absinthium das Wachstum von Candida albicans hemmt. Candida albicans ist die häufigste Hefepilzinfektion, die im Mund, im Darm und in der Vagina vorkommt und auch die Haut und andere Schleimhäute befallen kann.

 

6. L’assenzio può aiutare a contrastare la SIBO (sovracrescita batterica nell’intestino tenue)

Molte persone si rivolgono a trattamenti naturali e alternativi quando hanno problemi con il tratto gastrointestinale, e per una buona ragione. Gli studi dimostrano che i rimedi a base di erbe, come il tè o le capsule di assenzio, sono altrettanto o addirittura più efficaci contro la crescita eccessiva dei batteri nell’intestino tenue o i sintomi della SIBO.

L’attuale trattamento della SIBO si limita agli antibiotici orali, con vari gradi di efficacia. In uno studio del 2014, 104 pazienti con SIBO di nuova diagnosi hanno ricevuto una dose elevata di rifaximina o una terapia a base di erbe ogni giorno per quattro settimane.

I prodotti a base di erbe sono stati specificamente selezionati in quanto contenenti erbe antimicrobiche come l’assenzio, l’olio di origano, il timo e gli estratti di berberina. Esse hanno dimostrato di coprire un ampio spettro dei tipi più comuni di batteri coinvolti nella SIBO.

Il 46% dei pazienti che hanno ricevuto la terapia a base di erbe non ha mostrato segni di SIBO al follow-up, rispetto al 34% dei pazienti che hanno assunto rifaximina. Gli effetti collaterali segnalati nei pazienti trattati con rifaximina comprendevano anafilassi (reazione allergica potenzialmente pericolosa per la vita), orticaria, diarrea e colite da C. difficile, mentre nel gruppo della terapia a base di erbe è stato segnalato un solo caso di diarrea e nessun altro effetto collaterale.

Lo studio ha concluso che le terapie a base di erbe sono efficaci almeno quanto la rifaximina nell’eliminare la SIBO. Inoltre, la terapia erboristica con assenzio sembra essere efficace quanto la tripla terapia antibiotica nelle persone che non rispondono alla rifaximina.

 

Come si utilizza l’assenzio?

L’assenzio è disponibile sotto forma di olio essenziale, capsule, compresse, tinture ed estratti liquidi sia nelle erboristerie che su Internet. Si può anche utilizzare fresco o essiccato come tè o infuso.

È preferibile la forma essiccata, poiché contiene poco o niente tujone. Per preparare un tè, seguire questa ricetta:

  • Mettere in infusione da mezzo cucchiaino a un cucchiaino di assenzio secco o fresco in una tazza di acqua bollente per un tempo compreso tra i 5 e i 15 minuti.
  • Si noti che non si dovrebbe usare più di un cucchiaino di foglie, poiché sono molto intense e amare. Più a lungo il tè viene messo in infusione, più diventa forte, ma contemporaneamente più amaro.
  • Per un effetto ottimale, il tè all’assenzio va bevuto non zuccherato, ma l’amaro può essere attenuato aggiungendo menta piperita o anice essiccati.
  • L’infuso di assenzio può essere particolarmente utile per la digestione, soprattutto prima di pasti abbondanti che possono provocare flatulenza e gonfiore.

Il dosaggio dell’infuso di assenzio dipende dall’uso previsto. Le preparazioni a base di assenzio vengono solitamente bevute a sorsi, poiché il sapore forte e amaro è una parte importante dell’effetto terapeutico per i disturbi dello stomaco. Può anche essere assunto come energizzante occasionale.

Per i disturbi intestinali, come vermi o parassiti, è meglio assumere l’assenzio in polvere sotto forma di pillole.

Il tè all’assenzio o altri prodotti a base di tale pianta devono essere assunti solo sotto la supervisione di un esperto. Devono sempre essere assunti in piccole dosi, come indicato, e per non più di quattro settimane alla volta.

 

Effetti collaterali, allergie e interazioni con i farmaci

L’assenzio non è adatto all’utilizzo a lungo termine. Fare attenzione a non superare la dose consigliata, perché un consumo eccessivo può essere altamente tossico. È preferibile utilizzare l’erba di assenzio in forma essiccata, poiché contiene poco o niente tujone.

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense classifica l’assenzio come non sicuro per uso interno a causa della tossicità dell’olio di tujone. Tuttavia, è considerato sicuro se assunto per via orale nelle quantità che si trovano comunemente negli alimenti e nelle bevande, purché questi prodotti non contengano tujone.

Se l’assenzio viene assunto per più di quattro settimane o in dosi superiori a quelle raccomandate, possono verificarsi nausea, vomito, irrequietezza, insonnia, vertigini, tremori e crampi.

I prodotti a base di assenzio contenenti tujone possono essere pericolosi se assunti per via orale. I possibili effetti collaterali dell’assenzio o del tujone sono:

  • irrequietezza
  • disturbi del sonno
  • incubi
  • crisi epilettiche
  • vertigini
  • tremori
  • deperimento muscolare
  • insufficienza renale
  • vomito
  • crampi allo stomaco
  • ritenzione di urina
  • sete
  • intorpidimento di braccia e gambe
  • segni di paralisi

L’assenzio non deve essere assunto in nessuna forma durante la gravidanza e l’allattamento, poiché può indurre l’aborto.

Se si è allergici all’ambrosia o ad altre piante della famiglia delle Composite, l’assenzio può provocare una reazione allergica.

Se si soffre di porfiria (un gruppo di malattie causate da un accumulo di sostanze chimiche naturali che producono porfirina nell’organismo), è bene sapere che il tujone contenuto nell’olio di assenzio può aumentare la produzione di sostanze chimiche chiamate porfirine, le quali possono causare un peggioramento della porfiria.

Qualora si soffra di epilessia o di condizioni simili, è bene consultare il medico prima di assumere l’assenzio. Il tujone contenuto in esso contenuto può scatenare crisi epilettiche, soprattutto nelle persone che ne sono affette.

Alle persone con problemi renali si consiglia di non usare l’assenzio. L’olio può provocare un’insufficienza renale. Prima di un’eventuale assunzione, è necessario rivolgersi al proprio medico.

L’uso dell’olio essenziale in aromaterapia è sconsigliato, poiché contiene una quantità estremamente elevata di tujone, che ha un effetto antispasmodico e dannoso per i nervi.

Fare attenzione e consultare il medico prima di associare l’assenzio a un anticonvulsivante (farmaco per prevenire le convulsioni). Poiché sia questi farmaci che l’assenzio possono influenzare le sostanze chimiche del cervello, l’assenzio può ridurre l’efficacia degli anticonvulsivanti.


Fonti (in lingua inglese):

Krishna, S., Bustamante, L., Haynes, R. K., & Staines, H. M. (2008). Artemisinins: their growing importance in medicine. Trends in pharmacological sciences29(10), 520–527. https://doi.org/10.1016/j.tips.2008.07.004

Septembre-Malaterre, A., Lalarizo Rakoto, M., Marodon, C., Bedoui, Y., Nakab, J., Simon, E., Hoarau, L., Savriama, S., Strasberg, D., Guiraud, P., Selambarom, J., & Gasque, P. (2020). Artemisia annua, a Traditional Plant Brought to Light. International journal of molecular sciences21(14), 4986. https://doi.org/10.3390/ijms21144986

Taleghani, A., Emami, S. A., & Tayarani-Najaran, Z. (2020). Artemisia: a promising plant for the treatment of cancerBioorganic & medicinal chemistry28(1), 115180. https://doi.org/10.1016/j.bmc.2019.115180

Augustin, Y., Staines, H. M., & Krishna, S. (2020). Artemisinins as a novel anti-cancer therapy: Targeting a global cancer pandemic through drug repurposing. Pharmacology & therapeutics216, 107706. https://doi.org/10.1016/j.pharmthera.2020.107706

Zhou, X., Suo, F., Haslinger, K., & Quax, W. J. (2022). Artemisinin-Type Drugs in Tumor Cell Death: Mechanisms, Combination Treatment with Biologics and Nanoparticle Delivery. Pharmaceutics14(2), 395. https://doi.org/10.3390/pharmaceutics14020395

Forouhandeh, H., Tarhriz, V., Zadehkamand, M., & Asgharian, P. (2023). Anti-proliferative activity of Artemisia marschalliana on cancerous cell lines. BMC complementary medicine and therapies23(1), 119. https://doi.org/10.1186/s12906-023-03887-z

Beshay E. V. N. (2018). Therapeutic efficacy of Artemisia absinthium against Hymenolepis nana: in vitro and in vivo studies in comparison with the anthelmintic praziquantel. Journal of helminthology92(3), 298–308. https://doi.org/10.1017/S0022149X17000529

Waller, P. J., Bernes, G., Thamsborg, S. M., Sukura, A., Richter, S. H., Ingebrigtsen, K., & Höglund, J. (2001). Plants as de-worming agents of livestock in the Nordic countries: historical perspective, popular beliefs and prospects for the futureActa veterinaria Scandinavica42(1), 31–44. https://doi.org/10.1186/1751-0147-42-31

Omer, B., Krebs, S., Omer, H., & Noor, T. O. (2007). Steroid-sparing effect of wormwood (Artemisia absinthium) in Crohn's disease: a double-blind placebo-controlled study. Phytomedicine : international journal of phytotherapy and phytopharmacology14(2-3), 87–95. https://doi.org/10.1016/j.phymed.2007.01.001

Krebs, S., Omer, T. N., & Omer, B. (2010). Wormwood (Artemisia absinthium) suppresses tumour necrosis factor alpha and accelerates healing in patients with Crohn's disease - A controlled clinical trial. Phytomedicine : international journal of phytotherapy and phytopharmacology17(5), 305–309. https://doi.org/10.1016/j.phymed.2009.10.013

Picardo, S., Altuwaijri, M., Devlin, S. M., & Seow, C. H. (2020). Complementary and alternative medications in the management of inflammatory bowel disease. Therapeutic advances in gastroenterology13, 1756284820927550. https://doi.org/10.1177/1756284820927550

Ivanov, M., Gašić, U., Stojković, D., Kostić, M., Mišić, D., & Soković, M. (2021). New Evidence for Artemisia absinthium L. Application in Gastrointestinal Ailments: Ethnopharmacology, Antimicrobial Capacity, Cytotoxicity, and Phenolic Profile. Evidence-based complementary and alternative medicine : eCAM2021, 9961089. https://doi.org/10.1155/2021/9961089

Kordali, S., Cakir, A., Mavi, A., Kilic, H., & Yildirim, A. (2005). Screening of chemical composition and antifungal and antioxidant activities of the essential oils from three Turkish artemisia species. Journal of agricultural and food chemistry53(5), 1408–1416. https://doi.org/10.1021/jf048429n

Juteau, F., Jerkovic, I., Masotti, V., Milos, M., Mastelic, J., Bessière, J. M., & Viano, J. (2003). Composition and antimicrobial activity of the essential oil of Artemisia absinthium from Croatia and France. Planta medica69(2), 158–161. https://doi.org/10.1055/s-2003-37714

Chedid, V., Dhalla, S., Clarke, J. O., Roland, B. C., Dunbar, K. B., Koh, J., Justino, E., Tomakin, E., & Mullin, G. E. (2014). Herbal therapy is equivalent to rifaximin for the treatment of small intestinal bacterial overgrowth. Global advances in health and medicine3(3), 16–24. https://doi.org/10.7453/gahmj.2014.019

Triantafyllidi, A., Xanthos, T., Papalois, A., & Triantafillidis, J. K. (2015). Herbal and plant therapy in patients with inflammatory bowel disease. Annals of gastroenterology28(2), 210–220.