Che cos’è l’osteoporosi? Cosa fare?

Pubblicato: Luglio 23, 2024
Dr. Wolfgang Bachmann
Dr. Wolfgang Bachmann

Medico di base

L'osteoporosi è una delle malattie più comuni in età avanzata. Secondo una recente rilevazione dell’ISTAT, circa il 7,6% della popolazione italiana (il 13,2% delle donne ed il 2,3% dei maschi) dichiara di essere colpita da tale patologia. I numeri, inoltre, aumentano di anno in anno. Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari che sociali. La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% nell’arco temporale di un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura. Le fratture legate all’osteoporosi si verificano principalmente in alcune parti dello scheletro umano. La zona lombare, il collo del femore e il radio del polso sono le zone maggiormente colpite. Tali fratture non solo comportano la necessità di un intervento chirurgico e una riabilitazione spesso dolorose, ma determinano anche una significativa riduzione della qualità della vita per via del dolore acuto e cronico.

L’osteoporosi è una malattia silenziosa e insidiosa

L’osteoporosi è una malattia silenziosa e insidiosa. Molti soggetti inizialmente non sono consapevoli della loro condizione e se ne accorgono solo quando anche piccole sollecitazioni - come leggere cadute, sollevare una borsa pesante o sostenersi con una mano - portano a fratture ossee. La causa di ciò risiede sempre in uno squilibrio tra la massa ossea esistente e la perdita continua di sostanza ossea. Nel corso della nostra vita, il tessuto osseo è soggetto a un processo permanente di degradazione e rigenerazione: il vecchio tessuto osseo viene demolito e sostituito da nuovo tessuto osseo.

Normalmente, i processi di formazione ossea tendono a verificarsi soprattutto nei primi 30 anni di vita: la massa ossea complessiva viene accumulata, la densità e la forza delle ossa aumentano e lo scheletro viene generalmente rafforzato. Questo processo termina solitamente verso la metà dei 30 anni, quando il corpo umano dispone della massima massa e densità ossea. Negli anni successivi prevalgono i processi di degradazione naturale. Tuttavia, questi processi di degradazione non comportano necessariamente un'alterazione dell'apparato muscolo-scheletrico. Essi possono però provocare l’osteoporosi non appena si verifica un grave squilibrio tra la formazione e la degradazione delle ossa: la densità e la resistenza ossea diminuiscono, le ossa diventano porose e possono rompersi più facilmente.

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Rischi ed effetti collaterali della terapia medica convenzionale per l’osteoporosi

A causa della sua progressione graduale e dell'elevata diffusione, la medicina convenzionale ha sviluppato innumerevoli farmaci per prevenire la perdita di massa ossea e mantenere la densità ossea sufficientemente elevata a lungo termine. Molte persone iniziano ad assumere farmaci preventivi a 30 anni, ignorandone completamente gli effetti collaterali, quali vampate di calore, crampi alle gambe, nausea, ictus e attacchi cardiaci. Spesso non sanno che alcuni dei farmaci prescritti sono sospettati di essere in parte responsabili di tumori al seno, all’utero e all’esofago.

Alimentazione: la lotta contro l’osteoporosi

Alla luce di questi rischi, molte persone cercano metodi alternativi per mantenere il tessuto osseo sano e forte a lungo termine e, soprattutto, senza effetti collaterali, seguendo l’esempio dei nostri antenati.

I reperti archeologici dimostrano che l'uomo medio di 7.000 anni fa presentava una densità e una forza ossea da far invidia a un orango dei giorni nostri. Questi antenati neolitici dell’uomo moderno non sono nati con ossa d’acciaio, ma le hanno sviluppate nel corso della loro vita - con l’avanzare dell’età, le loro ossa diventavano sempre più forti - in un ambiente caratterizzato da pericoli e difficoltà. I cacciatori vagavano per le foreste e le pianure in cerca di cibo, cacciavano le prede con la forza dei loro muscoli. Allo stesso tempo, i raccoglitori cercavano piante e bacche commestibili, scavavano radici a mani nude e spesso dovevano fuggire dagli attacchi degli animali selvatici. Questa faticosa attività fisica quotidiana, unita a una dieta ricca di proteine, ha posto le basi per un sistema muscolare e osseo forte, consentendo una vita priva di osteoporosi.

La situazione è cambiata con l’invenzione dell’agricoltura. Sebbene essa abbia reso possibile nutrire e alimentare una popolazione più numerosa, gettando così le basi per la diffusione globale della vita umana, ha anche cambiato le abitudini alimentari e di vita delle persone: le proteine animali sono state sostituite da un maggiore apporto di carboidrati e l’attività fisica è diminuita rapidamente. Questa evoluzione continua ancora oggi: una dieta unilaterale ricca di carboidrati, unita a uno stile di vita sedentario, provoca l’atrofia del nostro corpo, il rilassamento dei muscoli e la porosità delle ossa.

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Ossa sane grazie a una corretta alimentazione e all’esercizio fisico

Il corpo umano non è progettato per trascorrere la maggior parte della giornata in posizione sedentaria; al contrario, esige una certa vitalità. Se questa necessità non può essere soddisfatta attraverso la routine quotidiana, occorre fornirla in modo mirato. L’interval training ad alta intensità è un metodo semplice ma sensato per spingere rapidamente il corpo umano ai suoi limiti. L’idea di base è semplice: una breve fase di esercizio ad alta intensità è seguita da una fase di recupero più lunga. Ad esempio, uno sprint di alcuni secondi è seguito da una fase di corsetta più lunga e distensiva, seguita poi da un altro sprint. L’alternanza di sforzo e recupero, sprint e corsa rilassata ha diversi benefici per la salute. Le microlesioni ai muscoli e allo scheletro vengono rigenerate e l’organismo nel suo complesso diventa più efficiente.

Per rigenerare e rafforzare l’apparato muscolo-scheletrico, l’organismo ha bisogno di nutrienti essenziali, soprattutto proteine e minerali di alta qualità, che devono essere forniti in quantità sufficiente attraverso la dieta quotidiana. Anche in questo caso, dovremmo dire addio alle conquiste dell’industria alimentare e spostare l’attenzione verso dei cibi poco raffinati. 

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